DIALOGO SUI TRAVAGLI DELLA FEDE, LETTERA DEL 25 DICEMBRE: ANNO SANTO DEL GIUBILEO
L’Anno Santo, l’Anno del Giubileo, l’Anno in cui il Popolo di Dio si interroga e va alla radice della sua natura ed esistenza. L’Anno in cui il Mondo viene invitato a cambiare e a ritrovare le sue migliori qualità. Papa Francesco ci esorta a sentire e vivere l’Anno Santo all’insegna della Speranza, la Speranza di Cristo che nutre l’Umanità di Pace, di Giustizia, di Salvaguardia del Creato.
Pensa un po’ Silvia, sin dal lontano 1300 dopo Cristo, periodicamente nella storia della Chiesa avviene questo straordinario evento, che porta milioni di fedeli dai cinque continenti a Roma, per quelli che possono, oppure nelle Chiese dei loro territori e nei posti più pervasi dalla sofferenza, come le carceri, gli ospedali, i quartieri più poveri. Li porta, in un certo senso, ad attraversare la Porta Santa della propria coscienza per comprendere i peccati commessi e a convertire l’esistenza quotidiana per ottenere le vere indulgenze, più di recente ben diverse da quelle che nella storia hanno avuto anche una gestione alquanto discutibile.
Certo, cara Silvia, è un rito anche molto religioso. È un rito che magari ha un aspetto che può apparire caduco, che magari oggi nella società della spettacolarizzazione fa diventare il fedele una sorta di turista, piuttosto che una donna, un uomo, una giovane, un giovane che vuole donare il suo cuore al prossimo, un cuore alimentato di fede e che sia capace di orientare verso i migliori valori di cui l’Umanità ha necessariamente bisogno, soprattutto in questa fase storica così travagliata, così sporcata dalle guerre e dalle violenze: dalla guerra nella martoriata Ucraina a quella nella striscia di Gaza, senza dimenticare gli altri 51 conflitti che dilaniano oggi il mondo, sino alla violenza esercitata dalle mafie e a quella che si scatena nei confronti delle donne e dei bambini, quella cinicamente usata con lo sfruttamento del lavoro e verso gli immigrati umiliati e offesi nella propria dignità, anche quando decidono di mettersi in viaggio, affrontando costi onerosissimi e rischi spesso mortali, per ottenere le cose più normali che un essere umano possa desiderare, come il lavoro, la dignità, i diritti, la democrazia.