DIALOGO SUI TRAVAGLI DELLA FEDE, LETTERA DEL 28 LUGLIO: NON BASTAVA LO SLOGAN “DIO È CON NOI”, ADESSO SI PROCLAMA ADDIRITTURA “DIO È CON ME”. FA PARTE DEL DECLINO DELLA POLITICA? E IL PENSIERO RELIGIOSO COME REAGISCE?
Sì, è vero, il dibattito politico, dispiace dirlo, è scaduto e di molto e sta ormai raggiungendo livelli insopportabili di cattiveria, violenza e miseria culturale.
Abbiamo condiviso anche l’evidente rigurgito del continuo richiamo strumentale a Dio nella politica, non solo nei Paesi a forte impronta islamica ma pure da noi, in Occidente. La sintesi è presto fatta: più si è populisti, più si è di destra, più si è sovranisti, più si utilizza il buon Dio per legittimare la propria scalata elettorale e la propria leadership.
Purtroppo non è una novità nella storia. Eppure fa sempre specie constatare che succeda oltre modo nelle società laiche, europee ed occidentali.
Trump ad esempio cerca di fare incetta di consensi proprio con il riferimento al suo rapporto con Dio, soprattutto dopo aver subito l’attentato. Ma non mancano altri e diffusi esempi sparsi in Europa o nel nostro Paese.