Oggi, nel mondo si riflette sullo stato della salute mentale. Questo tema ha rappresentato uno dei miei primi impegni parlamentari. Dopo tanti anni, i problemi aumentano, mentre a livello culturale e dal punto di vista dei servizi stiamo attraversando una fase di difficoltà molto serie.
Oggi mi sono recato al complesso di Santa Maria della Pietà a Roma, dove prima c’era il manicomio, che ho contribuito a chiudere definitivamente, mentre adesso in questa struttura insistono tanti servizi innovativi ed esemplari.
È un esempio da tenere presente, bisogna riprendere e rigenerare idee e progettualità, perché la salute mentale è sempre più importante e decisiva per il benessere quotidiano delle persone e delle loro famiglie.
Tre aspetti mi preme sottolineare:
- Il primo attiene alle risorse finanziarie. Troppi tagli, in questi anni, e pochi investimenti. Bisogna capire che così si va a rotoli, mentre con più risorse si potrebbero garantire prevenzione e cura ad alto livello.
- Il secondo profilo attiene agli operatori, che sono sempre meno e mal pagati. Anche su questo aspetto bisogna riprendere il cammino per inserire giovani professionisti, che con idee innovative e stimoli vivaci potrebbero aprire una nuova stagione della salute mentale.
- Il terzo aspetto è legato all’approccio di cura da utilizzare. La parola chiave è “integrazione”, a tutti i livelli: tra cura psicologica e farmacologa, tra servizi sanitari e sociali, tra le varie discipline e tra i vari operatori. Solo così si può arrivare alla presa in carico della persona con disagi mentali rispettandone la peculiarità, la storia individuale e l’identità.