Non c’è dubbio! Per ripensare e riprogettare il cammino dell’Umanità bisogna ascoltare le donne.
La Donna ama la pace. Comprende meglio la carica distruttiva e disumana della guerra. Sente il disvalore sociale ed etico che i conflitti trascinano con sé. Rifiuta realmente l’idea che le controversie vadano risolte con la forza e con le armi.
Oggi, è l’8 Marzo. Oggi L’Ucraina è ancora sotto attacco a suon di bombe.
Non dimentichiamo che nel mondo ben altri 70 Paesi sono di fatto in guerra, con morti e sciagure di ogni tipo.
Ecco, c’è da rifletterci: Donna e Pace è un binomio di cui l’Umanità ha più che mai bisogno, con lungimiranza e una certa urgenza.
È aberrante che ci siano ancora tanti uomini che si ostinano a umiliarle, violentarle, ucciderle.
Senza le Donne, in sostanza, non c’è futuro per la vita stessa.
Dopo la durissima lezione della Pandemia abbiamo bisogno di ripensare e riprogettare il modello di sviluppo per renderlo finalmente sostenibile socialmente e ambientalmente.
Le Donne sanno più di noi uomini come fare: nelle famiglie, nelle imprese, nelle scuole, nelle università, nella ricerca, nel lavoro, nelle Chiese e nella stessa politica.
Dobbiamo adesso seguirle e fare in modo che guidino il cambiamento. Il modello narcisista della leadership dell’”IO” è solo morte, oppure mediocrità e incapacità. Si rivelano invece così, purtroppo, molti leaders posti alla guida di importanti Paesi con in testa ovviamente Putin. Ma attenzione, non solo lui si ostina a considerare il potere un fine e non un mezzo per costruire la fraternità, l’uguaglianza e la libertà, in un contesto di relazione positiva verso per il prossimo e l’ambiente.
Anche per la nuova Europa, quella più adatta ai nuovi tempi, quella degli Stati Uniti d’Europa, c’è bisogno di più Donne alla direzione del processo inevitabile di riforma. Le eredi del Progetto di Ventotene, di De Gasperi, Schuman, Adenauer sono le Donne.
Sono loro che possono trasformare quel meraviglioso sogno in realtà!