Categoria: <span>Lotta alle mafie</span>

RUBRICA – TESTIMONI DEL PENSARE E RIPROGETTARE: ACCURSIO MIRAGLIA, UCCISO DALLA MAFIA E DAGLI AGRARI

La storia di Accursio Miraglia merita di essere rilanciata e conosciuta soprattutto dalle nuove generazioni.

Riprendere i fili della sua vita e immergersi nel racconto delle sue gesta aiuta chi vuole trarre ispirazione per impegnarsi nella prossimità sociale e nella liberazione dalle mafie.

Fu ucciso vigliaccamente dalla mafia il 4 gennaio 1947, a tarda sera, mentre rientrava a casa dopo aver concluso il suo impegno presso la Camera del Lavoro di Sciacca, di cui era Segretario.

Erano anni pieni di speranza dopo la fine della tragica dittatura fascista e della Seconda Guerra mondiale. I drammi erano tanti ma la voglia di costruire una società nuova aiutava a superare qualsiasi difficoltà.

La sua storia ha dell’incredibile per quegli anni ed è ancora in grado di sorprenderci e di tracciare uno stile di vita e di impegno.

Grazie ai sacrifici e all’intelligenza della mamma, rimasta troppo presto vedova e con diversi figli da crescere, ebbe la rara possibilità di studiare e di trovare un ottimo lavoro in banca. Non ne approfittò per vivere agiatamente nel solco della borghesia rinunciataria a migliorare i destini della società, ma si dedicò agli studi della più impegnata letteratura e alla conoscenza delle teorie socialiste e si impegnò sin da giovane per l’emancipazione dei lavoratori e degli emarginati.

⁠Licenziato dalla Banca dove lavorava a Milano, proprio per le sue idee rivoluzionarie, rientrò a Sciacca non da sconfitto, deluso, sfiduciato, rassegnato ma carico di energia vitale, di passione e progettualità per mettersi al servizio della liberazione dall’ignoranza, dalle mafie e dalla sudditanza a un assetto economico politico e sociale ingiusto e arretrato.

REVOCARE IL 41 BIS AL FIGLIO DI RIINA È UN ERRORE IMPERDONABILE PERCHÉ NON TIENE CONTO DELLE CARATTERISTICHE DEL VINCOLO ASSOCIATIVO CHE LO TIENE LEGATO A VITA ALLA SUA ORGANIZZAZIONE MAFIOSA.

La recente sentenza della Cassazione che annulla con rinvio la decisione dei Giudici di Sorveglianza di confermare il 41 bis al figlio di Riina sta creando un certo sconcerto. Si tratta di un boss sanguinario, che non hai mai dato segnali di ripensamento di nessun tipo. Ho pensato allora di scrivere per spiegare bene la questione e per …

IL FIGLIO DI RIINA CONTINUA NEL SUO TENTATIVO DI RIPRENDERE RUOLO E POTENZA. SAREBBE UN ERRORE GRAVISSIMO LASCIARLO FARE.

Siamo alla seconda uscita pubblica Salvuccio Riina, il figlio del boss. È stato un errore pensare che la prima uscita, pubblicato sui social nell’agosto scorso, fosse una boutade da non prendere sul serio. Per evitare dubbi, questa volta Salvuccio Riina si è riproposto in modo ancora più diretto, facendo riferimento esplicito e con entusiasmo al papà boss Insomma, …

GLI ULTRAS E LE COLLUSIONI, IL TIFO STRUMENTALIZZATO E LE RESPONSABILITÀ DELLE SOCIETÀ. ADESSO SERVONO RIFORME RADICALI.

Anch’io appartengo ai milioni di tifosi che sentono dentro la passione per la propria squadra di calcio. Vedere una partita in tv fa soffrire ma il tifoso non può farne a meno. Andare allo stadio è tutto un rito emozionante. Parlare di tattica, moduli e schemi è appassionante e spesso accende la discussione. Ma da tempo qualcosa non …

PASSANO GLI ANNI MA L’ESEMPIO DEL GENERALE DALLA CHIESA RIMANE VIVO.

3 Settembre 1982: siamo a ben quarantadue anni da quando fu appeso il cartello con la scritta “qui è morta la speranza dei cittadini onesti”, in Via Isidoro La Lumia, dopo la barbara uccisione del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della sua giovane moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo. Non si può dimenticare. Allora …

STRAGE DI VIA D’AMELIO: GLI ANNI PASSANO, LA PIENA VERITÀ STENTA A FARSI LARGO MA MAI RASSEGNARSI

19 Luglio 1992. Dopo Capaci, un’altra autobomba squarcia l’aria, sventra i palazzi e strazia la vita di Paolo Borsellino e dei suoi agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo. Anno dopo anno, la ricerca di …

23 MAGGIO 1992: GLI ANNI PASSANO MA LA MEMORIA RIMANE. QUEST’ANNO DEDICHIAMO UN RICORDO SPECIALE A FRANCESCA MORVILLO

Il tempo passa, avvolge nella nebbia e modifica ogni cosa. Ecco perché anche il ricordo dei grandi eventi, quelli che segnano la storia, ha bisogno di essere coltivato con cura, se non vogliamo che cada anch’esso nell’oblio. Sulle stragi di mafia, poi, la memoria rischia di essere fagocitata dalla retorica di maniera delle rievocazioni ufficiali. È un rischio …

LA BIENNALE DELLA LEGALITÀ AD ALPIGNANO, CASELETTE E PIANEZZA: UN PERCORSO PER RILANCIARE L’EDUCAZIONE E LA PROGETTUALITÀ ANTIMAFIA

Per anni e anni nel Centro Nord del nostro Paese hanno prevalso il “negazionismo” prima e il “minimalismo” dopo sulla presenza delle mafie, relegate ai tradizionali territori del Sud. Si è consumato così un errore tragico che ha consentito alle mafie di riciclare denaro e radicarsi nella società e ancor di più nell’economia e nella stessa politica. L’Associazione …

MICO GERACI. UCCISO DALLA MAFIA A CAUSA DEL SUO IMPEGNO PERLIBERARE IL TERRITORIO E PROMUOVERE SVILUPPO E LEGALITÀ

Sembra ieri. La sera dell’8 ottobre 1998, appena atterrato all’aeroporto di Roma,ricevetti una telefonata del mio caro amico e compagno politico Francesco Dolce. Mi diede una notizia che mi squarciò il cuore: hanno ammazzato Mico Mico Geraci cadde a soli 44 anni, pagando caro il suo impegno contro le mafie. Era un politico e sindacalista appassionato e competente, …