Per anni e anni nel Centro Nord del nostro Paese hanno prevalso il “negazionismo” prima e il “minimalismo” dopo sulla presenza delle mafie, relegate ai tradizionali territori del Sud. Si è consumato così un errore tragico che ha consentito alle mafie di riciclare denaro e radicarsi nella società e ancor di più nell’economia e nella stessa politica.
L’Associazione Calabresi per la Legalità ha rotto con questi approcci e ha avviato un percorso culturale ed educativo che ha consentito ai cittadini di quei territori di aprire gli occhi e dotarsi via via di un adeguato approccio progettuale nella lotta alle mafie, oggi in particolare alla ‘ndrangheta.
L’Associazione ha scelto la storia di Peppino Impastato e la capacità di impegno di sua mamma Felicia, facendosi accompagnare in questo lungo percorso dall’intelligenza e dalla passione di Giovanni Impastato.
La Biennale della Legalità è stata così una tappa fondamentale, che apre ancor di più i territori del Piemonte e della meravigliosa Val di Susa alla costruzione di veri presidi di impegno e di emancipazione, come lo furono anche durante la Resistenza e lungo il cammino di costruzione della democrazia territoriale e dello sviluppo locale.
La Scuola e le Istituzioni Comunali hanno accettato questo stimolo potente, Giovanni Impastato è diventato cittadino onorario di Alpignano e Caselette e le “Scale delle Legalità” sono un riferimento reale per le nuove generazioni.
Dal 18 al 21 aprile si sono susseguite giornate intense, ricche di qualità e di impegno e passione civile, con un’ampia e sentita partecipazione di giovani e adulti.
L’itinerario intrapreso anni fa continua, adesso con maggiore impegno e responsabilità.
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