25 APRILE. CON CUORE CALDO E MENTE LUCIDA CANTIAMO “BELLA CIAO” E VIVIAMO LA GIORNATA DELLA LIBERAZIONE TRA MEMORIA E IMPEGNO

25 APRILE. CON CUORE CALDO E MENTE LUCIDA CANTIAMO “BELLA CIAO” E VIVIAMO LA GIORNATA DELLA LIBERAZIONE TRA MEMORIA E IMPEGNO

Oggi ho partecipato alla Festa della Liberazione. L’emozione è sempre fortissima. Ho canticchiato, quest’anno a maggior ragione e insieme a tanti altri, “Bella Ciao”.

Cantiamola per liberarci dalle tossine dell’odio, delle divisioni pretestuose, delle chiusure preconcette, dei pregiudizi ricorrenti.

Cantiamola per riscoprire la memoria del 25 Aprile che ci donò una Carta Costituzionale avanzata democraticamente e socialmente ancora tutta da attuare.

Cantiamola per ispirare un percorso costituente della nuova Costituzione Federale stavolta Europea, per costruire finalmente gli Stati Uniti d’Europa.

Cantiamola nelle tante lingue e nei vari dialetti, come io stesso ho sentito fare anche in Ucraina durante una Missione Umanitaria nei pressi di Odessa, o come la si intona in tutti i teatri di guerra dalla parte delle cause giuste.

Viviamo con cuore caldo e mente lucida un 25 Aprile per niente scontato. Il contesto attuale è drammatico: la guerra forsennata della Russia di Putin contro l’Ucraina, i i suoi elementari diritti e la sua integrità; la pandemia, che ha creato un solco profondo nella vita della società; le disuguaglianze, che mietono vittime in diverse zone del mondo; il cambiamento climatico, che non riusciamo a frenare e i cui effetti continuano ad aggravarsi.

Allora il 25 Aprile è ancora una volta un’occasione preziosa per riflettere e verificare i tratti condivisi della memoria e per motivare all’impegno soprattutto le nuove generazioni.

25 APRILE DI MEMORIA. La memoria è da coltivare sempre: bisogna evitare i rischi di banalizzare questa giornata o di cadere nelle trappole insidiose del negazionismo e del minimalismo. Non dimentichiamo mai che il 25 Aprile celebriamo la liberazione dal nazifascismo e il coraggio della Resistenza. Dobbiamo ritornarci sopra per meglio comprendere i danni mostruosi provocati dalla mancanza di libertà e di democrazia, dall’idea di sterminare un intero popolo, come quello ebraico, dall’approccio alla guerra come strumento di egemonia e di espansione su popoli e Paesi, dalla mortificazione violenta della dignità della persona e dei diritti umani.

25 APRILE DI IMPEGNO. Ogni generazione ha le sue pene e le sue speranze. Le nuove generazioni devono farsi carico di una sfida tremenda: dare all’attuale e ingiusta globalizzazione una governance di pace e di sviluppo sostenibile socialmente e ambientalmente. Proponiamo allora ai giovani esempi, ideali e strumenti moderni di partecipazione nel Volontariato, nella Politica, nelle Chiese, nei Sindacati, nella vita sociale.

Anche questo è un modo per fare di questa giornata solenne un’esperienza concreta che segna la vita e spinge a ripensare e riprogettare il cammino dell’umanità.